1980
La differenza rispetto al passato e che ora i collaudi finali dei modelli si eseguono con le moderne macchine di misura computerizzate e motorizzate della torinese Dea.
I dati rilevati sono direttamente riportati attraverso stampanti su appositi moduli di carta.
Questa metodologia voluta dalla Ford è il preludio del collaudo in autocertificazione.
La modelleria è ben preparata avendo appena terminato un costoso programma di retrofizzazione a cura della stessa Dea per aggiornare tutte le macchine di misure già installate nel 1965.
L'obiettivo è allestire e presenziare uno stand della ALFREDO STOLA & FIGLI al Salone dei Fornitori dell'Automobile presso il Cobo Hall.
La manifestazione americana si chiama SAE, ed è una iniziativa di consolidamento internazionale volta anche a mostrare a Ford Europa la visione globale di un loro "Partner Supplier" italiano.
Lo stand sarà onorato inaspettatamente anche dalla visita di Umberto Agnelli, uno fra i maggiori azionisti della Fiat.
Nello stesso edificio espositivo a Detroit, in occasione del Salone dell'Automobile, diciotto anni più tardi, la Mercedes esporrà la Show Car “VIsion SRL Coupé” realizzata a Torino dalla modelleria degli Stola.
Il 2 marzo nel viaggio di ritorno in occasione del lungo scalo all’areoporto Kennedy di New York Alfredo Stola, Alberto Sasso e Guido Toninelli decideranno per veloce visita a Manatthan.
Nell'estate dello stesso anno Alfredo e Massimo Stola sono invitati due mesi consecutivi in uno stage di lavoro. La mansione è di operai apprendisti modellatori con tanto di camice e pranzo in mensa presso lo stabilimento Ford di Colonia-Niehl.
L'opportunità concessa dal direttore Munsch è un modo per integrare le relazioni tecniche fra la Ford e la modelleria torinese e soddisfare il desiderio di far fare esperienza pratica, al di fuori della famiglia, da parte dello Zio per i sui nipoti.
Certo è che quell'esperienza in stage a Colonia migliorò i rapporti tecnici e di comunicazione, in quanto si ebbe l'opportunità di trasferire la loro tecnica di costruzione, mettendo anche le basi del collaudo in autocertificazione.
Quello stage, tra l'altro, fece capire che per continuare la cooperazione con la Ford, la ALFREDO STOLA & FIGLI si sarebbe dovuta dotare al più presto dei sistemi "hardware prime" e software "PDGS" usati in tutti i loro stabilimenti nel mondo.
Una nuova travolgente innovazione tecnologica nel 1980 si fa sentire nell'ambiente dei modellatori e più ancora nell'industria automobilistica; la realizzazione dei modelli a controllo numerico attraverso la fresatura automatica con apposite fresatrici a tre assi.
Davvero una rivoluzione assoluta nell'ambiente, nata come altre innovazioni negli Stati Uniti d'America. I primi a sperimentare questo nuovo modo di lavorare in Italia sono i due colossi Fiat e Aeritalia e la Carrozzeria Pininfarina.
Nasce l'acronimo Cad Cam (Computer-Aided Design e Computer-Aided Manifacturing) e ancora oggi é usato nello stesso modo, anche se evoluto nelle prestazioni anno dopo anno.
Roberto Stola con coraggio di pensiero e di finanza promuove all'interno dell'azienda questo cambiamento totale, la ALFREDO STOLA & FIGLI é la terza modelleria in Italia dopo la FIAT e la Pininfarina ad utilizzare il Cad Cam.
Sono anni pionieristici, fatti di notti e domeniche passati a realizzare i programmi software e i rilievi dei disegni con il righello e a preparare i nastri perforati di carta azzurra per trasmettere i dati al controllo numerico.
Massimo, figlio di Giuseppe Stola della fonderia di ghisa, é il giovane uomo che inizia questa attività inserendosi in azienda dal settembre del 1980.
Il suo è un lavoro di grande intelligenza e sacrificio, i computer sono ancora strumenti per pochi e i software specifici non esistono in quanto non in vendita.
Massimo Stola compila di persona i programmi, attingendo dai lavori dei primi studiosi di modelli di superfici tridimensionali, in particolare dei matematici Steven Anson Coons e Pierre Bèzier.
Si intuisce che il cambiamento non é solo tecnico ma anche umano, infatti i modellatori specializzati, che sono una cinquantina con un'età media di 45/50 anni, sono abituati da sempre a costruire i modelli con lo scalpello e la sgorbia, tracciandoli e misurandoli con il truschino.
Il pensare che una macchina possa fresare in automatico un modello é una cosa inaccettabile per la loro professionalità e, soprattutto, subentra il pensiero di poter perdere per sempre il lavoro.
La realtà è diversa perché dei modellatori c'è sempre bisogno per preparare il materiale da mettere sotto fresa e per rifinire a mano il modello eliminando le creste dell’utensile dopo la fresatura ed eseguire la tracciatura dei fuori figura.
Nel 1981 la ALFREDO STOLA & FIGLI viene coinvolta marginalmente attraverso la società di stampaggio plastica Gallino di Rivalta Torinese per realizzare un master di collaudo per il frontale della Lada Vaz Samara.
Un progetto per quel tempo molto innovativo, tant’è che la casa automobilistica russa affidava la progettazione completa alla Porsche Engineering.
Il compito della Gallino é di stampare in plastica il particolarissimo frontale, il cui materiale plastico non é solo per il paraurti e la griglia anteriore ma anche e soprattutto per una specie di anello a cornice posizionato alla fine del cofano e dei parafanghi anteriori.
La Gallino chiede agli Stola, vista la loro esperienza, di progettare un super calibro di controllo per misurare gli accoppiamenti di tutte le parti frontali, inclusi i due fanali.
Visto il contratto con Porsche, la Gallino chiederà di non fare fotografie per l’unicità della soluzione per quel tempo.
È un periodo di diffidenza, ma Roberto Stola riesce a convincere i suoi lavoratori che nulla di negativo sarebbe successo a loro, anzi promette che nuove opportunità e altri tipi di specializzazioni sarebbero nate da questa moderna tecnologia.
Nel frattempo, come conseguenza di questi cambiamenti, c’è l’esigenza urgente di una nuova professionalità; il matematizzatore di superfici.
C’è la necessità che il "nuovo modellatore" effettui rilievi manuali dai complessi disegni tecnici, e che inserisca nel computer le coordinate matematiche, e una volta elaborati i dati attraverso un percorso utensile siano inviate le istruzioni al controllo numerico della fresatrice.
Vengono istituiti tre corsi professionali nel 1979, nel 1980 e nel 1982 con la sovvenzione della Regione Piemonte e la partecipazione attraverso una selezione di studenti delle scuole tecniche professionali di Torino Arti e Mestieri, San Carlo, e Giovanni Plana.
I tre corsi annuali verranno svolti in via Villa Giusti 68 nell'entrata secondaria dell'azienda ed in tutto verranno formati quarantacinque allievi.
I Professori sono fra i migliori modellatori, quelli che hanno lavorato con il fondatore Alfredo Stola ormai prossimi alla pensione; sono Francesco Nada e Aldo Peiretti, coordinati dal giovane Michele Adamo, Capo Collaudatore alle tracciatrici DEA.
Questa scelta di coinvolgerli come professori in quanto esperti convinse tutti gli altri modellatori che la strada intrapresa da Roberto Stola fosse giusta per loro stessi e per l'azienda.
Ancora oggi, nel 2019, quasi tutti questi ex allievi ormai cinquantenni lavorano in Stola s.p.a. o in altre realtà in Italia e nel mondo, con incarichi anche di grande prestigio.
Questi ragazzi gradualmente dalla fine del 1981 vengono trasferiti dall'officina, dopo aver imparato a costruire i modelli a mano, al nuovo reparto denominato “Centro di Calcolo”.
I camici da lavoro sono ancora marroni, lo scalpello è sostituito da una tastiera collegata ad un computer, e l’officina viene sostituita con un ufficio open space.
La Ford Europa é di nuovo protagonista, affidando all'azienda degli Stola la fresatura del primo modello costruito a controllo numerico. È il gennaio del 1982 e in particolare è un padiglione del nuovo modello della fortunata serie Transit.
Praticamente un esperimento, dal rilievo manuale delle misure su disegno stampata su carta Mylar, alla fresatura a controllo numerico attraverso l'elaborazione al computer.
Questo lavoro viene totalmente eseguito da Massimo Stola, compreso il fare di persona l’operatore tecnico alla fresatrice Mecof Cs10.
Quello sarà un giorno davvero speciale e di cambiamento, il vedere nascere un modello senza l'uso degli scalpelli guidati dalle mani segnò per sempre l'inizio di una nuova era.
La fresatura dei modelli avverrà in modo graduale continuando, a seconda delle situazioni e della convenienza, a procedere anche con la tradizionale tecnica manuale. Ovviamente i modelli degli esterni sono i primi a essere fresati a controllo numerico e solo più tardi, nel 1986, l'ossatura della fiancata della Fiat Tipo sarà la prima struttura interna ad essere matematizzata e fresata a controllo numerico.
Nondimeno, in questi anni si fresano a Torino centinaia e centinaia di modelli singoli, sia per esterni che per interni, per i progetti Transit, Escort, Fiesta, Orion, Skorpion e Mondeo, diventando così in esclusiva la modelleria esterna della Ford Europa.
PER RAGIONI DI RISERVATEZZA INDUSTRIALE LA FORD IMPOSE ALLA MODELLERIA IL DIVIETO ASSOLUTO DI SCATTARE FOTOGRAFIE ANCHE SE PER L'ARCHIVIO AZIENDALE. ED E' PURTROPPO PER QUESTO MOTIVO CHE NON ESISTONO FOTOGRAFIE DEI LAVORI SVOLTI IN QUEGLI ANNI.
Il lavoro, seppur ordinato da Colonia era gestito dall'Inghilterra nella persona Sid Kallar, Project Manager della modelleria Ford Europa.
Il Manager inglese viaggiò ininterrottamente da Londra a Torino ogni due settimane dal 1978 fino al 1990, anno in cui andò in pensione.
Da quell'uomo e dall'azienda che rappresentava, i Tecnici e i Manager della ALFREDO STOLA & FIGLI impararono molto sulla programmazione dei metodi di lavoro anglosassone.
Nel 1983 un'insolita commessa di lavoro viene proposta alla ALFREDO STOLA & FIGLI attraverso il reparto galleria del vento della Fiat di Orbassano.
L'Ingegner Nevio Di Giusto della Fiat deve realizzare un modello con fondo aerodinamico disegnato dal Professor Alberto Morelli, Docente di Aerodinamica al Politecnico di Torino.
Questo non è più un esperimento, ma un lavoro vero e proprio pagato dal cliente e in particolare è il primo modello monoblocco in scala 1:1 realizzato a controllo numerico dagli Stola.
Senza svelare nessun segreto, è nella naturalezza delle cose che dall'esperienza con il costruttore americano di base in Germania e in Inghilterra si condividano nuove idee tecniche.
Oltre alle metodologie, i materiali da modellazione e le strutture di sostegno in honeycomb e alluminio di origine svizzera e tedesca rappresentano un grande passo in avanti insieme a una più rigorosa metodologia di fresatura e collaudo.
La Ford, dopo questi primi quattro anni di collaborazione, chiede agli Stola di sviluppare con una ricerca l’idea di un Cubing di Controllo.
L’esigenza nasce nel 1982 per i deludenti risultati di qualità della Ford Sierra nella fase di assemblaggio della pre-produzione.
Il progetto su carta eseguito dall'ufficio tecnico della ALFREDO STOLA & FIGLI viene approvato con soddisfazione dai dirigenti Ford.
La costruzione di questo Cubing sarà eseguita a Colonia e con molta probabilità si tratta del primo attrezzo di collaudo di un modello completo realizzato al mondo per il controllo di qualità per interni ed esterni da utilizzare a lato della linea di montaggio.
In occasione del progetto Ritmo Restyling, la modelleria degli Stola nel 1982 propone alla Fiat un Cubing di controllo che verrà poi chiamato "Master di Montabilità". Presentato al reparto tecnologie Fiat diretto dal Cav. Luciano Guasco e al suo Assistente Antonio Luisolo, venne accolto seppur in forma parziale come prova per la sola parte anteriore.
Anche questa volta era in sponsorizzazione gratuita e fu una scommessa vinta, perché da quella volta la Fiat come gruppo pretese sempre per ogni modello di automobile in ogni sede di produzione un "Master di Montabilità".
I Master di Montabilità furono dalla metà degli anni '90 promossi in Europa e Asia presso la maggiori case automobilistiche. E uno dei principali clienti divenne il gruppo Volkswagen.
La resina verrà sostituita dall'alluminio forgiato aeronautico e alcuni particolari saranno realizzati in fibra di carbonio.