Seleziona la tua lingua

 

GENNAIO 1999

A gennaio del 1999 il Centro Stile Mitsubishi europa, diretto da Akinori Nakanishi richiede alla STOLA s.p.a. di realizzare due proposte di modelli per esterni e uno per interni in Hard Material della futura serie Colt.
Questo primo lavoro per l'importante casa automobilistica giapponese è il risultato di vari incontri precedenti presso la loro sede in Germania nella cittadina di Trebur.
Incontri mirati a far conoscere i vantaggi ttecnici di costruzione modelli in Hard Material e soprattutto See Trought; i nostri interlocutori da subito sono Akinori Nakanishi e Gert Hildebrand.
Negli anni a venire dopo questa fortunata esperienza si costruiranno molti altri modelli e alcuni show cars.
In queste occasioni si conosceranno Osamu Tsuchiya, Hans J Storck, Satoru Tsujimoto, Abe Hiroyuki, Abe Taketoshi, Morel Thomas, Richard Plavetch, Yamada Shuji, Omer Halihodzic e si rincontreranno Peter Arcadipane e Olivier Boulay.

 0102
Rivoli gennaio 1999: In Stola s.p.a. vengono realizzati due modelli di stile della Mitsubishi Colt in versione 3 e 5 porte. Lavoro eseguito direttamente per il centro stile giapponese il cui direttore globale è Olivier Boulay.

03Rivoli ngennaio 1999: In Stola s.p.a. vene realizzat il modello di stile degli interni della Mitsubishi Colt. Lavoro eseguito direttamente per il centro stile giapponese il cui direttore globale è Olivier Boulay.

 

GENNAIO 1999

Torino gennaio 1999 Le proposte di stile di Marcello Gandini di un nuovo trattore Case.Torino gennaio 1999 Le proposte di stile di Marcello Gandini di un nuovo trattore Case.

Marcello GandiniMarcello GandiniAncora nel gennaio del 1999 l’Ingegner Claude Nahum vicino alla famiglia turca Koc in trattativa per l’acquisizione della americana Case chiede agli Stola una progetto completo dallo stile, all’ingnegneria e ai modelli per un nuovo trattore.
Lo stile viene commisionato a Marcello Gandini e parallelamente iniziano le macro fattibilità di ingegneria.
Le trattative sono intense, ma con l’evidenza che a maggio dello stesso anno sarà la New Holland ad acquistare la Case il progetto si fermerà.
Memorabile in STOLA s.p.a. questa esperienza del trattore dove ci fu una delle più lunghe conference call fatte fra Torino e Ginevra da Tiziano Novo e Claude Nahum iniziata alla ore 10 del mattino e finita alla 4 del mattino del giorno dopo.

 

FEBBRAIO 1999

01

A febbraio del 1999 Roberto Stola condivide con la propria Direzione la convenienza ad avere una società di ingegneria piccola e indipendende a supporto degli uffici tecnici della Stola s.p.a.
La necessità è dovuta all’attuale grande carico di lavoro di progettazione per il mondo Brasile, ma anche nella prospettiva di futuri impegni di progetti completi ormai quasi perfezionati con Maserati e Alfa Romeo.
Roberto Stola conosce bene Matteo Colasanto che è proprietario della società Tecnocars con base a Torino in Corso Unione Sovietica, e che conta una forza lavoro di circa 15 progettisti.
Insieme trovano un accordo e così la Stola s.p.a. diventerà proprietaria di Tecnocars e verrà chiesto a Colasanto di continuare a dirigerla.
La Tecnocars si rivelerà un’ottima idea, e grazie l’integrazione con il Direttore Tecnico della Stola Gottardo Bustreo e tutti i sui Capi Progetto si dimostrerà molto profiqua in temini di efficenza vista la piccola e snella struttura.
Capiterà anche che alcuni progettisti della Stola lavoreranno come Team Leader all’interno della Tecnocars, come nel 2002 nel progetto BMPV Idea Brasile a Stefano Marchisio e Carlo Carena.
Gianfranco Morlacchi da subito svolgerà il suo solito lavoro per integrare i sistemi Tecnocars nella infrastruttura della rete Stola per le connessioni verso i vari Clienti e ad allineare e formare il personale alle metodologie di progettazione e qualità utilizzate in Stola.
La Tecnocars farà parte della vendita a Global industriale il 26 luglio 2004 essendo appunto di Stola s.p.a. al 100%.

 

MARZO 1999

A marzo del 1999 il rappresentante della STOLA s.p.a. per il Giappone, Mitsushi Yabe procura la realizzazione di un modello di stile see trough in hard material per la seconda serie della Subaru Forester.
Per l’occasione, in ottica di comprendere al 100% le esigenze di un nuovo cliente, il responsabile Stola del reparto modelli di stile Stefano Ardagna incontrerà i designers presso il loro Centro Stile a Ota City in Giappone.
Fra le persone incontrate a Rivoli e a Ota City si ricordano Hiroyuki Baba e Rhor Emmanuel.

Rivoli 1999. La Stola s.p.a. realizza un modello di stile see trough in hard material della Subaru Forester seconda serie.Rivoli 1999. La Stola s.p.a. realizza un modello di stile see trough in hard material della
Subaru Forester seconda serie.

 

AUTUNNO 1999

Ormai il Salone di Torino inizia a diventare con piacere una tappa quasi obbligata, un momento d’incontro e cordialità con tutti i clienti dei settori concept, master, cubing ingegneria e prototipi pre produzione.
L’appuntamento è ad aprile 2000, e questa volta gli Stola si affidano a Marcello Gandini per la realizzazione di un modello porte apribili iniziando i lavori nell’autunno del 1999; il suo nome sarà Stola S.81
Il tema è di quelli importanti, rivedere la Lancia Strato’s trent’anni dopo la presentazione al Salone di Torino del 1970 disegnata dalla stessa mano.
Gandini è subito molto chiaro, non un restayling o uno stile nostalgia, ma un’interpretazione contemporanea della prima Lancia Strato’s HF da rally, mostrata al Salone di Torino nello stand Bertone nel 1971 ( quella con due tergicristalli, e verniciata arancione fluo ) e con anche un forte carattere di “linea in fiancata” cuneiforme, per non dimenticare la prima “Tipo Zero” presenta nel 1970 sempre sullo stesso stand del carrozziere torinese
Vedendola poi a lavoro finito, si potranno identificare almeno quattro “Sue” innovazioni tecniche e concettuali che faranno scuola per decenni più tardi, e che riguardano tutta la fanaleria sia anteriore che posteriore, lo schermo degli strumenti trasparente fra il parabrezza e il volante, e la plancia portastrumeti assolutamente minimalista senza pulsanti.

0102
2000 Almese: Marcello Gandini nel suo studio con il modello S81 in scala 1/4 e il disegno originale.2000 Almese: Marcello Gandini nel suo studio con il modello S81 in scala 1/4 e il disegno originale.

03

0405

06Marcello Gandini e Pierfranco Gavina.Marcello Gandini ha carta bianca, e il team dei modellatori in quattro mesi realizzerà un formidabile modello apribile e scomponibile.
Davvero un modello di stile porte apribili molto avanzato, per la Stola S.p.A. visto che lo stile è di Gandini, si vorrà mostrare al Salone ai propri clienti e si spera anche di nuovi un vero e proprio esempio.
Le luci led anteriori e posteriori sono funzionanti come le aperture elettriche delle porte, gli interni e in particolare i sedili sono confortevoli, e le ruote anteriori sono sterzanti attraverso il volante, ma più di tutto un telaio scatolato in acciaio dove tutte le parti della carrozzeria in resina epowood sono applicate su di esso con estrema precisione.
Insomma un riassunto fra un modello di stile, uno show car e un master model; un manifesto su quattro ruote per raccontare le capacità tecniche dell’azienda.

07

08

0910

11Rivoli maggio 2000: prima della verniciatura finale del modello in fluo una foto con la Strato’s Stradale di Alfredo Stola. Si può notare che sul paraurti del modello appare il marchio Lancia perfettamente inserito in un suo spazio.

I vertici della Fiat Auto erano stati informati mesi prima che per il prossimo Salone di Torino avremmo realizzato una Show Car disegnato da Marcello Gandini con il marchio Lancia, ma senza fornire altre informazioni su che tipo di vettura.
Una volta terminata l'attività di verniciatura del fondo grigio, Roberto Stola invitava l'ingegner Paolo Cantarella, amministratore delegato di Fiat Auto, a visionare il modello a Rivoli.
Il modello viene presentato con accanto la Strato's stradale di Alfredo Stola, gli piace, ma "chiede" di non utilizzare il marchio Lancia ma quello con il rombo della Stola, in quanto proporre una Strato's nel 2000 avrebbe potuto creare confusione tra i loro clienti.
Per gli Stola e i Gandini è stato un momento molto difficile, a meno di sei settimane dall'inizio dello Show quando tutto il progetto era basato sulla celebrazione del trentesimo anniversario della Strato's Zero.
Si è quindi deciso tra noi di non utilizzare il marchio Stola, bensì quello con le iniziali MG ovvero Marcello Gandini per rendere più chiaro il legame con il famoso nome Strato's.

 11 002Gandini fa un tentativo di inserire il rombo della Stola s.p.a.11 001Gandini aveva già un suo marchio MG (Marcello Gandini)


11 01Il paraurti e parte del cofano furono poi subito modificati per eliminare il vano a forma di scudo del marchio Lancia, per inserire quello rettangolare MG, e ovviamente per realizzare il nuovo marchio in metallo.
11 02Gandini, avendo assoluta libertà, vista la nuova situazione, cambiò all'ultimo minuto il disegno delle ruote e così furono fresate con un disegno molto particolare, composto da tre anelli che intersecandosi geometricamente al centro creano naturalmente un triangolo molto vicino al forma dello scudo Lancia.
Con saggezza in questo spazio, Gandini farà modellare un perfetto scudo Lancia senza marchio….
Era il suo modo gentile di non arrendersi e di dimostrare la sua arte.

12Rivoli metà Maggio 2000: in Stola S.p.A. è Maurizio Dimaria del Team Vercarmodel
a verniciare la S81 nel complicato arancio fluo.

1314

15

17

15 1

16

18Torino giugno 2000, il modello porte apribili S81 presso lo stand della Stola s.p.a.

19

2021
Cernobbio 2009. La Stola S81 di proprietà del collezionista Corrado Lopresto fotografata nel parco dell’Hotel Villa d’Este.

Parallelamente ai lavori della S 81, vista la grande stima degli Stola per Marcello Gandini, ancora una volta gli viene richiesto una sua personale visione per un ipotetico nuovo camion Iveco.

I disegni vennero poi portati a luglio del 2000 in Fiat all’ingegner Paolo Cantarella nel suo ufficio del Lingotto, personalmente da Roberto Stola accompagnato da Alfredo.

22

23

24Torino 27 giugno 2000. i disegni di Marcello Gandini nella sua visione di una nuova motrice Iveco.

Continua a leggere